Squilla un telefono: un giorno di grigio qualunque
diventa di colpo un tramonto di splendido sole!
Poi, mentre la luce incomincia a scemare, pian piano,
la gioia di presto vederti intensifica tutti i colori,
che prima sembravano smorti, all’ombra dei tanti
magnifici alberi e arbusti di questa golena deserta,
più belli perché ancora spogli di verde importuno.
Vengo a cercare altro albero, spoglio, morto, infelice,
che un giorno visse, per poco, del tuo felice sorriso,
della mia momentanea serenità, immeritata ma dolce
comunque, in questo mio traghettare senza orari
né tempi e verso destinazioni poco palesi ma certe.
Poiché questo irreparabile, lento marasma dell’anima
porta non a meandri di fiumi qualsiasi, ma Stigie paludi!
PoetaMatusèl legge
ENEIDI DANTESCHE … E QUANT’ALTRO
Questa poesia era nata come un “videoappunto”…
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