NON PIOVE SUL PINETO!

 

 

Dedicata a me stesso

 

E pioggia viene giù, sì, oggi piove,
ma non su tamerici salmastre ed arse,
né su montaliani crochi o limoni; piove
sul mio ginkgo monco, sull’acero
rosso e le primule spente, su tutto ciò
che tra poco non sarà più mio. Così,
tanto per rincarare la dose, ora rovine
di vita sono anche fradice di tiepida
acida pioggia; una pioggia che è stata
un tempo a volte persino gioiosa, amica,
compagna di gite solinghe in montagna.
Ma oggi mi satura l’anima soltanto di
tristi pensieri, i più dannati, i più tetri.
“The going is heavy” – come dicono,
in ippica, nel mio Paese, quello più vero.

 

 

*   ‘L’andare (cioè il fondo) è pesante’
è un’espressione usata nelle corse dei cavalli,
per indicare condizioni di pista satura di pioggia,
che penalizzano certi cavalli, favorendone altri.

 

 

 

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NON PIOVE SUL PINETO!

 

 

 
 
 

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INCERTEZZE BEN CERTE

 

 

In un giardino di Kensington,
la signora Ava Gardner non
si degnava di raccogliere
i bisognini del suo cagnetto
e dopo le bombe dell’IRA
(da Harrods e altrove),
dal cielo piovevano neri
uomini-ragno dei servizi
speciali, efficientissimi.
Eppure, avevamo ben altre
certezze, oggi del tutto
insperabili, inimmaginabili.

 

 

 

 

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INCERTEZZE BEN CERTE

 
 
 
 

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SENZA NÉ MADRE NÉ TANA

 

 

Cresciuto senza né tana né madre,
il cucciolo ha sempre cercato calore
da mani talvolta sincere ed altre
mere illusioni, esche per trappole
degne di modernissime maghe Circi.

Impavido, ma forse solo in parvenza,
vagabondo, si è però sempre orientato
con la luce di femmine-stelle, che a lui
sembravano fari insperati nel caos …

Ora, il vecchio cagnaccio rognoso
non teme la morte – magari da esca
per inconsapevoli squali imprudenti –
bensì, per la primissima volta, inattesa,
una vita che non ha più un senso vero!

 
 

 

 

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SENZA NÉ MADRE NÉ TANA

 
 
 
 

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ROAD TO PERDITION

 

 

Di boschetto in boschetto andavo col cane,
per brughiere danesi infinite andavo, per
perdermi, ma poi, con sorpresa, ogni volta
io ritrovavo me stesso: tutti i pezzi tornavano
ad essere un unico pezzo, non omogeneo,
forse, ma scibile e riconoscibile, anche da me.

E non dava fastidio nemmeno il pungente
odore di vasti porcili, quel lezzo nell’aria
di passi sereni su zoccoli fatti di fiocchi
di nevi perfette, compagne di sere di sogni.

Ora, cerco per vane campagne un senso
di direzione, una bussola o stella cometa;
un segno qualsiasi, di dèmoni o diavoli,
angeli o divinità, cartello stradale che dica:
è questa la strada, è di qua che tu devi andare!

 

 

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ROAD TO PERDITION

 
 
 
 

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ATTESI CATACLISMI E MANI PIETOSE

 

 

Venne una man dal cielo,
E in più spirabil aere
Pietosa il trasportò;

– Alessandro Manzoni

A Laura

 

Guarda, il Piave quest’oggi è di nuovo
color caffelatte, con tocco di muffa,
e quest’autostrada, che porta di corsa
verso radiografie del torace, urgenti,
ormai la conosco davvero a memoria!

Sai, amavo guidare, ma ora è una noia
percorrere tanti chilometri senza capire
bene dove sto andando… o dove dovrei.
Mai mai come ora mi ero sentito, mai,
come se la vita più non mi appartenesse;
mai prima d’oggi avevo mai percepito
sensazioni di deriva, abbandono, apatia.

Eppure è già maggio: acacia e sambuco
– li vedi? – presenti all’appello, ma vorrei
solo mancare io stesso all’appello, tra poco.
Più brava, la Terra anche quest’anno rinasce
e avrei anch’io tanto bisogno di rinascita,
ma forse, per rinascere, prima bisogna morire?

Improbabile giglio, tutto giallo, tra l’erba spicca;
e vigneti a perdita d’occhio, ormai già vestiti
di uniformi livree di un bel tenero verde, gioioso.
Lentissimo traffico dà spazio alla meditazione,
mentre tituba l’ennesimo scroscio del giorno.

Contadina bestemmia: niente fieno, quest’oggi,
e l’erba tagliata, delusa, rimane distesa sul prato,
in attesa di quel temporale, che arriva tra poco,
tempesta di vita, che anch’io attendo, trepido …

Ma forse sei tu quell’angelo tenero, impavido,
mandato da divinità a me ormai sconosciute,
che mi prende per mano e mi porta alla luce,
in arie più respirabili – fossero anche di esìli!

 

 

 

PoetaMatusèl legge
ATTESI CATACLISMI E MANI PIETOSE

 

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da cui nasce questa poesia …

 

 

 

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