Poetiche genti, eccovi, finalmente,
il tanto atteso evento!!
Atteso da chi? Almeno dall’autore, di sicuro, che da decenni continua a procrastinare questo grande passo: la pubblicazione del suo primo libro, cioè di poesia tutta sua!
Però ora ci siamo quasi, anzi, più che quasi! La silloge, che sarà pubblicata dall’editore ALBALIBRI, è infatti già nelle mani del tipografo, con consegna prevista per venerdì 14!
Il Vostro PoetaMatusèl
In alternativa,
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“dàime la man, putèla, compàgna ‘l mè sintér
gh’è i zirési ‘n pel pu pàlidi, i se strùssia armelinàri
e tut i fiori ‘ntorn i ‘ndòra ‘l bosch che sbògia …”*
Diaolin Giuliano Natali
Ti ho cercata in mezzo ad immensi campi di ravizzone,
ma ho trovato solo un giallissimo e assordante silenzio.
Tutto è silenzio da tempo, sentenziava già l’amico Amleto.
Nuvole solo imbastite, che ricuciono guizzi di rondini;
pensieri neri di disoccupazione, falliti che si impiccano;
governi non fattibili, panico, allarme per cassa integrazione.
Poesie trentine svegliano alcune coscienze semi-assopite,
ma gli Italioti intanto gustano lunghi torpori demelliani,
perfetti per assaporare sino all’ultimo istante un aprile.
Alla deriva ormai la barca, mi è scivolata dalla mia fredda
mano la mano diafana che mi porgevi, ma io non capivo.
Avrei dovuto essere più intelligente e più umile, forse,
magari avrei potuto affidarla, quella tua tenue manina,
alla carezza di quei ciliegi, un pelo più pallidi, di Giuliano …
PoetaMatusèl legge:
FOLLIA FRA I FRUTTETI TRENTINI
(* dammi la mano, ragazza, accompagna il mio sentiero
ci sono i ciliegi pallidi che si strusciano agli albicocchi
e tutti i fiori attorno colorano il bosco che si risveglia …)
“Extraterrestre, portami via:
voglio una stella che sia tutta mia …” Eugenio Finardi
Tu non sai che io potrei accarezzare
con sguardi teneri autunnali i tuoi capelli,
e baciare solo a pensieri i tuoi occhi,
senza che mano mai sfiori la tua pelle…
Che io potrei – cane fedele – accontentarmi
di raccogliere alla tua tavola le briciole
che gli altri spazzerebbero via distratti,
senza vedere quei frammenti d’incanti.
E non avrei neppure meno di quegli altri,
che di te hanno già tutto, ma, ignoranti,
non sanno che tu appartieni ad altri mondi
e sei qui solo di passaggio – per tormentarci!