NUOVO DOLORE E VECCHI RICORDI (DI EUGENIO)

 

 

Avrei voluto aiutarti ancora a scendere
infinite, illogiche, non montaliane scale,
e tu, per niente mosca tu, per un poeta
– semmai, piuttosto occhio di falco –
con tacchi rotti o meno, di ritorno da
lunghe passeggiate con quel tuo cane
che non è mai stato mio o forse un poco.

Avrei voluto gironzolare ancora per
calli veneziane, dove io mi sarei perso;
o portarti di nuovo sui miei monti,
dove conosco io le geografie dei sassi,
dove yak impavidi ci sbarravano la strada;
lassù ripresentarti ai miei gioiosi gracchi.

Avrei voluto, forse, persino ritrovarmi
ad aspettarti sopra a un fosso brontolando,
mentre raccogli bruscàndoi o s-ciopetìn;
o ad ascoltare te che brontoli, mentre sei
tu che aspetti me, che scatto i miei milioni
di maledette foto di ricordi interminabili.

Ma sono condannato a scontare nuovi esìli!

 

 

PoetaMatusèl legge
NUOVO DOLORE E VECCHI RICORDI (DI EUGENIO)

 

* LINK * Clicca qui, per leggere la poesia di Montale
che avevo in mente…

 

 

 

Copyright © 2014 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

 

 

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ALTA LA POSTA, BRUTTA LA MANO …

 

 

Un germano passa in volo, starnazzando come matto,
e sorrido nel pensare ad altre scene di pianura;
questi piatti paesaggi, che gli ignari vilipendono,
dove nello stesso istante puoi vedere airone, gazze,
falco, storni, corvi, tortore: turbinio di becchi e piume!
Dove a luglio puoi trovare il guizzo tenero del biacco,
o incontrare un vecchio moro, in cui vive il codibugnolo,
o sorprendere una lepre fra le erbacce secche correre.
Poi, sull’alveo del gran fiume, dove nuovi ruscelletti
trovo dove ieri, in piena, travolgeva alberi e sassi,
che ogni volta trovo nuovi, nuove storie da narrare.
Non sarà spettacolare, come i monti che ho lasciato,
però ho appreso ad apprezzare anche questo mondo
nuovo, che sicuramente a breve io dovrò lasciarmi
dietro, come il resto della vita. Per la mia sopravvivenza.
Sarà un’amputazione multipla, perché parto e perdo te.
Ma se resto, perdo tutto, anche il resto dei paesaggi –
quelli che coltivo dentro, negli anfratti di quest’anima.

 

 

PoetaMatusèl legge
ALTA LA POSTA, BRUTTA LA MANO …

 

 

 

Da “I Versi dell’Airone” di Guido Comin PoetaMatusèl
Copyright © 2014 Albalibri Editore. All rights reserved.

 

 

 

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(E)MIGRARE

 

Paesaggi che tra poco apparterranno
al passato e questa volta non sarà
un andarsene per partito preso,
ma per non potere più nemmeno
guadagnarsi una misera pagnotta.

 

E il peggio potrebbe anche essere
la pena di non più passare tempo
prezioso con te che resti qui, a
preoccuparti di una mera macchietta
di ruggine sulla carrozzeria; e ancora
riesci a goderti e mangiare di gusto
i ravioli al pomodoro che ho preparato!

 


 

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CACCIA GROSSA

 

 

Alla piccola Nadia

 

Ho visto i bisonti,
li ho visti davvero,
di notte, in mezzo
alla nera foresta,
col mio cane

 

e Nadia bambina
(che ormai
non c’è più,
uccisa dal padre
alla caccia!)

 

e Franco sicuro
che fossi ubriaco,
alle 3 di mattina,
al telefono.

 

E forse lo ero,
ma i bisonti
li ho visti davvero
e in spalla la bimba,
purtroppo, mai più
porterò…

 

 

 

 

 

 

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IL SILENZIO, LA CURA


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale…”
Franco Battiato, La Cura

 

 

Se bastassero

parole per guarire

le tue profonde

ferite in corpo ed anima,

ti donerei dozzine di parole,

quelle giuste,

selezionate ad arte,

come unguenti magici,

pozioni miracolanti!

Ti regalerei dizionari interi

(in sei lingue diverse!)

di vocaboli appropriati,

voci di un cuore

che con te sta soffrendo.

 

Ma questa volta anch’io,

per una volta sola

nella Vita, so

tacere…

 

 

 

 

 

 

La canzone di Battiato,  LA CURA,  cantata e con testo:

http://www.youtube.com/watch?v=qnSUr_-pmPk&NR=1

 

 

 

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