OGGI QUA, DOMANI CHISSÀ…

 

 

Dedicata a tutte quelle Donne
che non ho smesso mai di Amare

 

Siamo, oggi, entrambi Tu ed io ancora qua;
domani cosa importa, che forse mai sarà?
Ti guardo, sei bella, piaci troppo, te lo grido!
Senza falsi pudori, dubbi, ipocrite perifrasi.
Anche perché potrei, presto, più non esserci.
E intanto proseguiamo senza parole il viaggio,
la nebbia blocca il respiro e offusca gli occhi,
e nemmeno stiamo vicini, eppure sei Tu che vivi
in uno di quegli angoli di cuore, dove Tu sola
potresti abitare. In quelle stanze dell’anima,
dove in grandi boschi, lussureggianti di sogni,
passeggiano inquieti spiriti di amori mai finiti.
E poi io non vorrei che, dopo il mio trapasso,
Tu dovessi tormentarti nel richiederti: Chissà,
se forse era lui l’unico, lui che non diceva, ma
in realtà ardentemente mi adorava?

 

 

 

 

PoetaMatusèl legge
OGGI QUA, DOMANI CHISSÀ…

 
 
 

  

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Copyright © 2017 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

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ANDARE PER BOSCHI… COL DIAVOLO!

 

 

A mia madre Corinna,
a Diaolin Giuliano Natali
e a tutte le Amiche
e tutti gli Amici
che ho lasciati

 

Nel bosco, i folletti nascondono bacche,
che mani sapienti però colgono e donano.
Quando è stata l’ultima volta che un amico
per voi ha raccolto nel bosco le fragoline?
E qui tutto mi parla di vite passate, lontane,
quando ancora correvo – ginocchia bucate –
tra i colli, ritagli di prato e lontano torrente.
Sì, tutto qui parla di come io sono cresciuto,
quasi figlio adottivo di una natura selvaggia,
che ancora mi porto dentro e ancora mi salva,
quando a volte ci provano a farmi scimmietta
ammaestrata, ma io, maledetti, sono figlio di
Tarzan (capite?): mia madre, ribelle per forza,
contro un mondo che già pretendeva totale
conformità ai suoi dannatissimi canoni, alle
bieche regole assurde, disumane, dettate da chi
nulla sapeva di cosa fosse la Vita vera, umana,
non divina, per modo di dire, cioè proprio di
questa terra e non di pianeti lontani, di favole
che normale bambino, se non già indottrinato,
non accetterebbe, se non come favole, appunto.
Ed ecco che io ci sono, ad ogni costo, perfino
della sua vita, di quella donna caparbia, tenace,
stupenda guerriera che mai volle cedere, mai!
In una specie di limbo, ora, non provo a capire:
mi sento come chi sa bene di entrare in sala
operatoria per un intervento salvavita, benché
il prezzo già chiaro, accertato, sia l’amputazione.
Eppure la Vita continua? The show must go on?
Ma chi lo decide? Nessun parlamento, né dèi
né deésse! Questa la decido io, se alle spalle
mi lascio il meglio di quanto sono io stesso!

 

 

 

 

PoetaMatusèl legge
ANDARE PER BOSCHI… COL DIAVOLO!

 
 
 

  

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MANGROVIA O PINETO, SEMPRE TU SEI

 

 

A   Gi

 

Sarebbe un po’ tardi, per gente “normale”,
cosa che io già da sempre non sono (lo sai),
ma ora dormire non serve, perché ci sei Tu.
Dormano dolci alla pari ed eleganti bancari!

 

Bevo, di solito, poco, ma stanotte brindo al
Futuro, che forse sarà latitante – per sempre.
Fuori, il merlo la canta alla grande, alla faccia
dei due pingui gatti del vicino, troppo obesi
per anche soltanto pensare di dargli la caccia.

 

E intanto, mi perdo nel fitto più fitto del bosco
e penso che è proprio qui che potrei ritrovarti,
sì, Tu, ninfa di boschi infiniti, che ami i rumori
di piogge in pineti da ben altri Poeti cantati;
Tu, linfa, qui per ravvivare stanchissime membra!

 

Tuttavia, non trovo ancora che il bosco sia fitto
abbastanza, per essere irreversibilmente irretito
nel dolcissimo amplesso dei tuoi lunghi rami,
che ovunque, incessanti, irrequieti mi cercano.
Dovrei forse inseguire fresche mangrovie, ma qui
troppo vicino non credo davvero che ne abbiamo.

 

Meglio ancora, vorrei Tu fossi una pianta carnivora,
ma di quelle voraci, così che potrei finire la vita
divorato, pezzo per pezzo, da Te, godendo beato:
perché sentirei, finalmente, di essere parte di Te!

 

 

 

PoetaMatusèl legge
MANGROVIA O PINETO, SEMPRE TU SEI

 
 

* YouTube *“La pioggia nel pineto”, di Gabriele D’Annunzio – letta da Gianni Caputo

 
 
 
 
 

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VALMOREL MIRACOLOSA, ANCHE SENZA DINO

 

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È una notte che piove, in montagna,
e nel bosco si aggira una cerva,
bella, come la neve che scende,
un mattino di luce soffusa.

 

È una pioggia che canta, non bagna,
e accarezza con dita leggere
e le note di musica strana
la mia anima in cerca di luce.

 

È una notte che cerco me stesso,
nel marasma dei cupi pensieri;
e invece un miracolo vuole che
questa sera io non trovi che Te!

 

cerva-nel-parco-paneveggio-closeup-foto-guido-comin

 

    PoetaMatusèl legge:   VALMOREL MIRACOLOSA, ANCHE SENZA DINO

 

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LAGO DEL NORD

I tuoi occhi sono un verde laghetto
dentro un bosco deciduo danese,
dove mi tuffo in acque freddissime,
costellate appena a sprazzi da ninfee,
ed ogni parte del mio corpo si nutre
della bellezza dei tuoi verdi germogli.

@UDIO * PoetaMatusel legge LAGO DEL NORD * @udio

Foto © Henrik Andersen – Le foto di Henrik Andersen

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