In un giardino di Kensington,
la signora Ava Gardner non
si degnava di raccogliere
i bisognini del suo cagnetto
e dopo le bombe dell’IRA
(da Harrods e altrove),
dal cielo piovevano neri
uomini-ragno dei servizi
speciali, efficientissimi.
Eppure, avevamo ben altre
certezze, oggi del tutto
insperabili, inimmaginabili.
PoetaMatusèl legge
INCERTEZZE BEN CERTE
Prezioso Visitatore che mi leggi, un breve commento, anche solo un saluto, scritto qui sotto – o un ‘Mi Piace’ cliccato – non ti costa che un piccolissimo sforzo, però farà un GRANDE piacere a me, quando lo leggerò! Grazie. :O)
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Ciao PoetaMatusèl
l’ho letta. Concordo pienamente. Miopia contratta. Cataratta mediatica. Spuma do sangue sugli scogli dell’anima… Solon un poeta del tuo spessore riesce ad estrapolare quei versi-diversi!
Buona domenica
Iaio
Troppo buono!! Però io cerco sempre di vedere le cose chiaramente e come stanno davvero, per quanto possibile. Poi, provo anche a descriverle altrettanto chiaramente e, ultimamente, anche ferocemente! Ma la ferocia di taluni versi viene del tutto naturalmente, dalla rabbia che provo per le troppe cose che non vanno bene, in questo povero Paese…
Grazie e buon fine settimana! Il mio è già iniziato oggi. ;o)
Ciao PoetaMatusel
chissà perché ora viviamo come dei precari. Merito dell’ammaestramento quotidiano che giocoforza subiano. Un giorno ci convinceranno che la guerra è giusta e noi popolo pecora seguiremmo a piedi scalzi il gregge. Il pastore a cavallo!
Comunque i tuoi versi -sasmitragliate- sprigionano una forte rabbia poetica interiore mal sopita.
Mi piace il tuo scrivere.
Iaio
Lo abbiamo già fatto molte volte in passato, non vedo alcun motivo per credere che non lo rifaremmo!! Il volgo disperso NON alza la testa! 🙁 (Cerca CORO ADELCHIANO, qui sul blog.)
Grazie tante per questo bell’apprezzamento! :O)
Ho vissuto, negli anni, tempi in teoria ben più incerti di questi nostri attuali, eppure mi sembra proprio che oggi le nostre uniche certezze siano le nostre INCERTEZZE!