A Silva
Per certi versi tu sei ormai
come morta, proprio defunta,
eppure ti sento dall’aldilà
e qui, nei miei versi, tu sembri
possibile, vera, vivissima, sì!
Riconto nei miei troppi minuti
di solitudini pallide come lune
lasciate a lungo a sbiadire nel
sole, quel sole cocente che brucia
i colori di tutti i ricordi rimasti …
Riconto, dicevo, cento piccoli
gesti preziosi che – usitati rituali –
avrai ripetuto migliaia di volte,
nel prenderti cura, per anni, di me.
Di me, che non sempre capivo.
Ora so che per ogni bacio scansato,
gesto di affetto mancato, errore
d’interpretazione, minuto distratto,
giorno perduto oppure dimenticato
non potrò più concedermi sconti.
E poi ci sono i tramonti che
non rivedremo più insieme
e i monti che non saliremo,
anche perché, senza quel cane,
non avrebbero un senso reale.
E quei frivoli gracchi, giullari
di quella corte mia tra le nuvole,
mi verrebbero incontro, ma solo
a schernirmi: per avere scordato
(mi cito) “la pietra preziosa che sei”.
PoetaMatusèl legge
NEGATO PER L’ARITMETICA
Prezioso Visitatore che mi leggi, un breve commento, anche solo un saluto, non ti costa che un piccolissimo sforzo, però farà un enorme piacere a me, quando lo leggerò! Grazie di cuore!! :O)
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