TRA VITI E GRANTURCO A CAERANO

 

Tortore tubano all’alba
(anziana, mia madre
le odiava per questo!)
e un gallo lontano
ricorda che inizia
un’altra giornata,
triste, lontano da te.

Vigneti rammentano
giorni d’infanzia
lontani, felici
nei liberi prati
di cento incredibili
giochi inventati.

Il mais troppo alto
aspetta la falce
e frusciano dentro
fuggiaschi fagiani.
Coi grappoli in mano
e i piedi per terra,
Natura mi accoglie
e ritorno bambino.

Poi corre il pensiero
a un’infanzia non
troppo felice, fatta
anche di buie cantine,
di letti bagnati di piscio.

Io cerco rifugio nel
grande calore
dei tuoi dolci siculi
occhi.

 

 

 

Copyright © 2011-2014 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

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PENSIERI INUTILI

 

Anche

da morto,

quest’albero

serve ancora

a qualcosa:

sostiene altra Vita.

 

E io,

da morto,

a cosa servirò,

se già servo poco

da vivo?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Versione video di questa poesia:

 

http://www.youtube.com/watch?v=a2Xwz8n8Qeo

 

 

 

 

 

 

 

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PIETRE PIETOSE

 

 

 

 

Andar sul greto del torrente

e saltar di sasso in sasso,

con un segreto dolore

dentro la mente,

in fondo al

cuore.

 

 

Ad

ogni

passo,

cade una

lacrima, ma

non è una

lacrima d’amore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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VARDHA I RADHICI DA PRA’!!

Intant

che mi spète,

i radhici da pra’

(che ancora

no i èra nasésti!)

i ha fat anca

i FIOR!

E i é bèi

anca lori, poaréti,

con tut quel bèl gial

in medo ai

pra’ vért!

Però

te se bèla anca ti

e a mi,

benedeto signor,

te me

piase anca massa!!

 

 

 

@UDIO *** PoetaPazzo legge la poesia:
Vardha i radhici da pra’!!

 

 

 

Qui trovate invece la versione video di questa poesia:
http://www.facebook.com/video/video.php?v=10150227203487549

 

 

 

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“Put out the light,
and then put out the light …”
*
W. Shakespeare, Othello, A. 5, S. 2


A Laura, poetessa romana

 

Portatemi i colori della Terra,
che io mi vesta come andassi a nozze,
resti poi così e non mi spogli più.

E viva come fossi flora e fauna,
aria ed acqua, la nuvola ed il mare.

E quando verrà Quella-che-non-erra,
io sarò tutto pronto alla partenza:
dovrò soltanto spegnere la luce.

 

 

* (Estinguere la luce e poi estinguere la luce…)

 

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