MISTERIOSE ROTAZIONI

 

 

È ritornato il papavero sul fosso,
dove stava ad aprile l’anno scorso;
come la rondine che, anno dopo anno,
ritorna sempre alla stessa cimasa.

 

Nessuna novità nel nuovo inchino
del glicine bianco e di lavanda
– simbolo di gioco e di avventura –
che porta nell’Oriente la mia casa.

 

La cosa nuova è il tuo cappotto rosso,
che un anno fa non c’era, eppure Tu,
discesa di recente da una nube a sera,
sei un déjà vu, etereo, inafferrabile.

 

Insomma, di sicuro ti ho già vista,
desiderabilissima, effimera, allettante,
in un lontano giro precedente
di questa grande giostra della Vita!

 
 

 
 

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* YouTube *

Buddha Bar in “Déjà Vu”:

http://www.youtube.com/watch?v=Qbr6SyR3500

 

Copyright © 2013 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

 

 

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AUTUMN, COME TOO SOON …

 

This much-too-orange moon,
too large, too bright, too cheeky,
that mocks my every movement,
my moods, my very madness…

This cannot be the moon of your
long walks on unknown beaches,
without even a dog, without us both,
the Baltic’s feathers ruffled by the early
breezes of this autumn come too soon.

Oh, no, this has to be my moon alone,
for it is coloured just like dying leaves,
appropriately enough, because this is
the designated season of farewells,

when everything that’s natural will die,
making – like our scant harvest of love –
space for the hopeful flowers of next year.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PRECOCE AUTUNNO * Traduzione (un po’ libera)

del poeta Fiore Leveque

 

Ahi, Luna a buccia cotanto ranciata
Tanto larga, brillante, e ’sì sfacciata!

In berlina metti ogni mio movimento
E umor, e… ogni atto mio ’sì da demente!

Non puoi esser quella tu, in vagar, compagna
’si tanto là ove rena il salso bagna,

Senza un can, senza noi due stretti a Un Cuore,
e arruffa piuma in Baltica brezza Amore,

Ed in precoce tal stagione morente.
Eh, no! Solo mia tu sia luna ardente,

’sì colorata a mo’ di morte foglie,
Ed appropriatamente, dove coglie

Stagion designata per ogni addio
Ogni che torna da Natura a Dio:

… qual, ’sì, ora scarso raccolto d’amore,
qui, ove l’anno che verrà sarà in fiore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Copyright © 2011 Guido Comin – Belluno, Italy & Fiore Leveque — Anzio (RM), Italy.  All rights reserved.

 

 

 

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PENSIERI INUTILI

 

Anche

da morto,

quest’albero

serve ancora

a qualcosa:

sostiene altra Vita.

 

E io,

da morto,

a cosa servirò,

se già servo poco

da vivo?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Versione video di questa poesia:

 

http://www.youtube.com/watch?v=a2Xwz8n8Qeo

 

 

 

 

 

 

 

Copyright © 2011 Guido Comin – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

 

 

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MADRE, ECCO TUO FIGLIO!

 

A mia madre Corinna

 

In una giornata
fredda umida nebbiosa,
è venuto alla tua fossa,
Madre, il “figlioletto-tuo-
che-ancor-cerca-la-mamma”
e ha concluso che, in fondo,
ma proprio in fondo, cioè là,
sotto quella terra, non ci sei Tu,
ma solo un mucchio d’ossa.

 

 

Copyright © 2012 Guido Comin – Belluno, Italy. All rights reserved.

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ALLEGRIA DI CIMITERI

 

 

È come tra i morti, a Meano:
silenzio interrotto, a tratti,
da un treno, là, poco lontano.

Ma solo del tutto non sono:
stornelli ricamano il cielo,
sorvola un uccello rapace
e fremono alucce tra i rovi

e …

coccinelle mi portano baci.

 

 

 

Da “I Versi dell’Airone”
di Guido Comin PoetaMatusèl
© 2014 Albalibri Editore

 

 

 

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