
È ritornato il papavero sul fosso,
dove stava ad aprile l’anno scorso;
come la rondine che, anno dopo anno,
ritorna sempre alla stessa cimasa.
Nessuna novità nel nuovo inchino
del glicine bianco e di lavanda
– simbolo di gioco e di avventura –
che porta nell’Oriente la mia casa.
La cosa nuova è il tuo cappotto rosso,
che un anno fa non c’era, eppure Tu,
discesa di recente da una nube a sera,
sei un déjà vu, etereo, inafferrabile.
Insomma, di sicuro ti ho già vista,
desiderabilissima, effimera, allettante,
in un lontano giro precedente
di questa grande giostra della Vita!

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Buddha Bar in “Déjà Vu”:
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