L’AIRONE STA PER SPICCARE DI NUOVO IL VOLO!

 

 

SABATO 31 OTTOBRE * ORE 17.30
 
ERISIMO
Il nuovo universo della musica
Viale Virgilio 33 – Vittorio Veneto (TV)

presenta

“I Versi dell’Airone”
Poesie per tutta una Vita

Un incontro poetico informale con l’autore,
Guido Comin (PoetaMatusèl)

 
 

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VICINO A QUEL GIRO DI BOA

 

 

Bella estate? Quella la scrisse Pavese.
Finché sento cicale frinire, non vivo,
se non in uno stato semivegetativo,
in una specie di apnea, quasi completa.
Bene qui stanno solo i placidi cigni,
con la pancia nell’acqua, e i litigiosi
gabbiani, che bassi sorvolano i tetti…
Verrà poi l’autunno, col suo fresco
e quell’improvviso sparire dei rondoni
e i mille colori, da vedere per l’ultima
volta, sì, perché sarà questo il tempo
di arrivo a quel bivio, alla svolta
da prendere o dare a una vita che
di senso ormai sembra averne assai
poco, almeno in questo formato
presente, che solo va avanti per forza
di gravità e, se si muove, è per inerzia.

 

 

 

 

PoetaMatusèl legge
VICINO A QUEL GIRO DI BOA

 

 

 
 
 
 

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Copyright © 2015 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

 

 

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PRIMA DOMENICA DI AGOSTO

 

 

Bastano poche gocce a cacciare i pavidi
e così lasciare che il molo sia tutto mio.
Gli oleandri, assetati, invece ringraziano.
Gli aquiloni cinesi oggi non volano
sulla battigia derubata del suo libeccio
e le barche a vela andranno soltanto
pianissimo, a motore, via dall’estuario.
All’orizzonte, le petroliere immobili,
meri trattini, traits d’union tra il mare
e le nuvole, oggi sparse davvero ovunque.
È una domenica senza senso né direzione;
senza motivo di essere dove ormai siamo;
senza il colore di occhi che ci consolino.

 

 

 

PoetaMatusèl legge
PRIMA DOMENICA DI AGOSTO

 

 

 
 
 
 

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CON LA CINA VICINA O LONTANA

 

 

Il sole fatica a spuntare, stamani,
io sotto la solita coppia di palme,
due: palma e palmetta, le stesse …
Poi, giornata sprecata a dormire.
…………………………….
Senza gli amici però questa sera
la pizza ha un gusto diverso.
Campane del duomo, invadenti,
rintoccano un’ora che dire non so,
da marcate pendenze improbabili,
ricordando che il tempo non ferma,
anzi, accelera, e che Cina magari
– pur con le borse in declino –
non è poi davvero vicina, ma lo è
invece la fine di un’ennesima fetta di
vita, tormentata, randagia, dannata.
E la torta, sapete, scarseggia oramai,
candele già spente da tempo scordato;
e forse comunque di torte, oramai, ne
ho proverbialmente già piene le palle!

 

 

 

PoetaMatusèl legge
CON LA CINA VICINA O LONTANA

 

 

 
 
 
 

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MARE NOSTRUM? LA NOSTRA VERGOGNA!

 

 

Dedicata ai troppi Bimbi
annegati nel Mediterraneo

 

Non è la stanchezza, è l’afa che uccide i pensieri,
oppure risveglia i peggiori, sopiti da lungo tempo.
Domani è un altro giorno, ma non uno qualunque.
Io nell’attesa mi faccio un fresco gelato al limone!
Quarto piano, terrazza, vecchia sdraio. Regalata.
Guardo il cielo, aspettando la pioggia, ma nuvole
sparse promettono poco, a quest’ora, quando i lesti
gabbiani riposano ormai e la musica arriva quassù
dal bar dove tu stai con coloro che tu chiami amici.
E il vento dall’ovest è muto di urla di bimbi felici,
che cavalcano enormi altalene e mangiano sabbia;
mentre bimbi diversi non gridano né grideranno
mai più, in questo mondo schifoso, da cui certo
dovrebbero arrivare alle stelle le urla di popoli
interi, che gridassero a squarciagola all’unisono,
verso dèi noncuranti che tacciono ad oltranza,
un’unica forte parola, otto chiarissime lettere:
VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA!

 

 

 

 

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MARE NOSTRUM? LA NOSTRA VERGOGNA!

 
 
 
 

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