PRIMA DI MANGIARE, PENSA!

 

 

 

 

Ai 6 uomini dell’equipaggio del peschereccio
Margrethe Bojen, periti nel Mare del Nord, Ottobre 1979

“SIX MEN died today when a Grimsby trawler
capsized in a force eight gale about five miles
from the Ekofisk oil field in the North Sea.” *
(dal quotidiano Birmingham Mail)

 

 

Io so
il terrore verde
dell’annegato,
prima che il mare strozzi
l’ultima sua
speranza.

So
l’urlo disperato,
che già non urla più,
di capitani e mozzi.
Di pescatori.

E so
l’urlo straziato,
quello di madri e spose.

E l’urlo
delle orfane
(i maschi non capiscono).

So
anche avidi denti,
ciechi irriconoscenti,
che attaccano
il merluzzo!

 

 

 

 

 

 

 

*  (SEI UOMINI sono morti oggi quando
un peschereccio di Grimsby ha scuffiato
in una burrasca con vento forza 8 a circa
5 miglia dal giacimento petrolifero
Ekofisk nel Mare del Nord.)

 

 

Su questo sito si può vedere il peschereccio,
quasi nuovo al momento della tragedia:

http://www.wrecksite.eu/wreck.aspx?91866

 

 

Accadeva nel 1979, ma pescatori di altura
muoiono ancora oggi, per portare il pesce
sulle nostre tavole! Questo signore è stato
molto fortunato, a bordo del peschereccio
“Sapphire-SY108”, affondato in 5 minuti
l’11 gennaio 2011:

http://www.trawlerphotos.co.uk/forums/showthread.php?3110-Sapphire-SY108-sunk-after-collision-Skipper-safe-thankfully

 

 

 

 

 

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PRIMAVERA A FAGARÈ

 

 

A Silva

 

Ho sentito già un grillo,
il primo, e visto i rondoni
sfrecciare – ghirigori veloci –
dalla vecchia topaia del pazzo,
verso il tiepido azzurro del cielo.

 

E passo sul Piave che esonda
“Fiume sacro alla Patria”
ma sacro che cosa vuol dire? …
Da tempo assai lungo scordati
i mille più mille soldati marciti
in quelle lontane battaglie,
di luoghi ora noti e vicini.

 

 

Pescatori stamani non osano
sfidare la furia del fiume
per qualche sporadica trota,
bella e… di fresco inquinata
da cento veleni proibiti!

 

I pioppi regalano fiocchi
di cotone, che toglie il respiro
e pizzica gli occhi e fa stare,
scomodi, in fasi di apnea.

 

Fiori di pesco

 

E i peschi tramutano il rosa
in giovane verde promessa
e i merli pregustano ormai
i frutti che poi ruberanno,
decorandoli a colpi di becco.

 

La casa – ricordi? – la nostra,
quella rosa, è ormai diroccata,
ma ancora trapuntano il prato
i papaveri, i nostri papaveri,
che un tempo tingevano i fossi.

 

 

E poi ci sei tu, Prima e Vera,
quel sorriso e quei riccioli biondi;
tu, che a volte sei mera zavorra,
a impedire impennate e derive;
e invece altre volte sei mitiche ali,
sui cui posso ancora librarmi
per lunghi, pindarici voli,
o in cerca di icarei, splendidi soli!

 

E quando… riatterro, ogni volta, ci sei!

 

Silva al Carnevale di Venezia - Foto Guido Comin

 
 
 

AUDIO * FILE * AUDIO
PoetaMatusèl legge
PRIMAVERA A FAGARÈ

alla 1.a Fiera dell’Editoria di Poesia
(per piccina che tu sia…)

al Forte Sangallo, Nettuno (RM)
Ottobre 2010

http://www.editoriadipoesianettuno.it/

 

 

 

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