VORREI GIOCARE ANCORA …

 

African little girl at water pump

 

Vorrei giocare ancora con le bambole!
Il mio mondo è piccolo e i miei orizzonti
sono limitati a ciò che posso già capire,
eppure voi pretendereste che io mi faccia
sposa, madre, custode del nuovo focolare.
Vorreste che mi assuma gli oneri più gravosi
della sopravvivenza: andare per la legna,
ore ed ore, chilometri a piedi a prender acqua,
e preparare il cibo scarso, fare che esso basti
per tutta la famiglia e saremo in tanti, troppi.
Ma io ho ancora io bisogno che qualcuno
per qualche anno ancora di me si prenda cura.
Invece mi avete già sottoposta a pratiche oscene,
in nome di cultura, storia, mito, tradizione.
Vorrei giocare ancora con le bambole,
anche quelle che non ho mai avute, quelle che
ho viste un dì al villaggio di mercato alla tivù,
ma so che esistono e sono tanto, tanto belle.
Vorrei ancora correre libera per i campi,
bagnarmi ancora i piedi con l’erba di rugiada,
senza altro scopo che di farlo e riderne di gioia …
Sono ancora troppo piccola … per morire!

 

African Child - Photo GettyImages

 

PoetaMatusèl legge
VORREI GIOCARE ANCORA …

 
 
 

  

Prezioso Visitatore che mi leggi, un breve commento, anche solo un saluto, non ti costa che un piccolissimo sforzo, però farà un enorme piacere a me, quando lo leggerò! Grazie di cuore!!   :O)

 

Copyright © 2013 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

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TUTTI FIGLI DI UN UNICO DIO?

 

 

A tutti i beoni bellunesi
e alle loro belle mogli

 

Nella bettola, solo fumo e bestemmie,
storie d’Africa e forte odore di vino.
‘Non nominare il nome di Dio invano’
è il primo comandamento dimenticato.

 

Eppure ognuno di questi rozzi montanari
ha una donna ancora a casa che lo attende
e a cui lui accenna fra un “porco …” e l’altro.

 

Mi metto nei panni di quella donna,
che forse spera nel non ritorno della bestia,
che se gli gira gliene molla anche un paio.

 

Ma chi può dirlo se davvero sono io,
o sono loro i più vicini a un qualche dio?

 

 

 

 

PoetaMatusel legge
TUTTI FIGLI DI UN UNICO DIO?

 

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L’HANNO APPENA DETTO ALLA TIVÙ …

 

Mimosa-a-Venezia-Foto-Guido-Comin

 

Per Sarah, Yara, Eleonora, Rosa, Sabrina,
Vanessa, Stefania, Gaetana… e tutte le Altre

 
 

Ti chiedo scusa, Sarah, per tuo zio,
(se è vero poi che è stato proprio lui!)
per tutti gli altri maschi maledetti
da ogni divinità che non esiste,
da tutti i santi demoni e da Dio;
uccidono donne e poi le gettano
nei pozzi, quasi fossero immondizia,
come nemmeno un gatto butterei.

 

Questi esseri spregevoli, indegni
del titolo ad honorem di “Uomini”
sono perfino indegni delle bestie,
perché le bestie veraci uccidono
al solo scopo di sopravvivenza.
Dannati maschi uccidono le donne,
poi le fanno a pezzi e non capiscono
che l’Uomo senza Donne non è nulla!

 

Non ci sono dita per nasconderci:
colpevoli lo siamo proprio tutti,
quando ci nascondiamo e non capiamo,
non urliamo nelle piazze VERGOGNA!
perché, tanto … sapete, la notizia
non è che una delle innumerevoli
della più nera cronaca che i media
anche quest’oggi ci propineranno.

 

Tu eri Bellezza e Vita incarnate
e i maschi maledetti della specie
la Vita e la Bellezza paventano
molto di più del diavolo satanico,
di ogni infernale bolgia benedetta,
oppure reincarnazione degradata!!

 

 

 

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