NEVI DIVERSE, PRENATALIZIE

 

“E l’occhio, quello buono, quasi asciutto …” (PoetaMatusèl)

 

A Desara, una Musa

 

I miei monti, lontani,
già bianchi di neve,
(non candida, come
sei tu, neve inquinata!)
mi dicono: “Sveglia,
lascia stare le ragazze
troppo giovani e belle!
Fanno sognare, è vero,
e tu prendi a poetare,
ma sono troppo lontane,
per te, parenti di stelle!”

 

Potrebbero avere ragione,
dire il vero, le cime compagne
di sogni lontani, le cime
paesaggio d’infanzia, sorelle …
E poi, ci sei tu, che dici che
ci caschi sempre, ma so non
potresti cascarci per me.

 

E poi, in una sera di
bruma marina che
ovatta i rumori di
passi e di fiacca risacca,
in una sera così, come
diresti a tuo padre
che un vecchio imbecille
ha perso la testa per te?

 

Per dimenticarti in
massima economia
di inutili lacrime,
suonerò con armoniche
e flauti e – a Natale –
le mie ciaramelle!

 

 

 

PoetaMatusèl legge
NEVI DIVERSE, PRENATALIZIE

 

Da ‘I Versi dell’Airone’ di Guido Comin PoetaMatusèl
Copyright © 2014 Albalibri Editore. All rights reserved.

 

 

 

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A PASSEGGIO CON IL DOLORE

 

 

Io sì che potrei prenderti per mano
e con passi sommessi accompagnarti
in lunghe passeggiate accanto ai fossi,
dove vivono erbaspada ed aironi,
dove tremende nutrie alacremente
scavano tane in argini del cuore…

Ascoltarti con pazienza per ore,
mentre mi scarichi addosso Dolore,
che io vorrei davvero, in qualche modo,
perlomeno parzialmente lenire.

Ma il tuo dolore, dolce amica mia,
resta spietatamente solo tuo,
sai, anche perché a me basta già il mio,
anzi, direi proprio che basta e avanza!

 

 

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