COME I PASTORI DI GABRIELE

 

 

“… Je viendrai, ma douce captive,
Mon âme sœur, ma source vive,
Je viendrai boire tes vingt ans …”    *

 

È un autunno strano, questo,
in cui le foglie tardano e non
ancora si arrendono a morire.
Ora anch’io, come le foglie,
rifiuto ormai di arrendermi
e do invece un nuovo morso
di gusto a questa mela che
è la Vita, che il destino ci
regala – immeritevoli – a
noi che non sappiamo mai
morderla a tutto torsolo!
E potrei anche essere io
quello straniero avido,
che vorrebbe ancora bere
quei tuoi vent’anni sapidi,
come hanno fatto altrove
pastori ai fonti alpestri,
nei versi d’altri e ben più
illustri poeti laureati

 

 

*  “… io verrò, mia dolce prigioniera,
mia anima sorella, mia sorgente viva,
io verrò a bere i tuoi vent’anni …”

(‘Le Métèque’ – G. Moustaki, D. Boyer
Rifatta in italiano come ‘Lo straniero’)

 
 

PoetaMatusèl legge   COME I PASTORI DI GABRIELE

 
 

Qui puoi vedere la genesi di questa poesia …

 
 

Georges Moustaki canta “Le Métèque”

 

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