FIUMI INQUIETI DI ACQUE ORMAI QUASI INCOLORI (Ovvero: CREPUSCOLO SUL PIAVE)

 

 

Non si scende sul greto del fiume, stasera:
là dove ieri il passaggio era reso possibile
da un piccolo guado d’acqua meno profonda,
il Piave ha ripreso possesso di tutto il suo letto.
Una massa d’acque ormai quasi incolori,
in questo crepuscolo incerto di luglio,
incute se non soggezione (non ho paura
dell’acqua) almeno un dovuto rispetto.
Anche il cane, inquieto, annusa la riva,
forse memore ancora di bagni non graditi,
sopportati due, forse tre stagioni addietro.
Almeno lei, se alza la testa fiutando l’aria,
può sentire, con assai ragionevole anticipo,
l’odore di quel temporale, di cui tanto teme
il fragore del tuono, ignoto, se pure remoto.
Così siamo noi, spesso inquieti in attesa
di burrasche non note, uragani e tempeste
che spesso si abbattono tra capo e collo,
cogliendoci quasi sempre mal preparati.
Siamo inquieti, perché noi, diversi dal cane,
meno attrezzati, non abbiamo nemmeno
quel fiuto, che ci possa per tempo svegliare!

 

 

 

 

PoetaMatusèl legge
FIUMI INQUIETI DI ACQUE ORMAI QUASI INCOLORI

 

 

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