PERFETTA EFFICIENZA

 

 

Oggi nemmeno il gheppio osa volare:
sta rintanato in qualche sottotetto
di vecchio casolare in mezzo alla
campagna satura, sterminata.

Però l’airone grigio è sempre là,
impavido, imperterrito, spietato,
imperturbabile in riva al suo fosso,
per poi muoversi all’improvviso:
con fulmineo, repentino guizzo.

E allora per un’anguilla o pesce
non c’è più nemmeno tempo
per quell’ultima bestemmia
contro divinità che non esistono.
Non c’è più né tempo, né pietà,
né misericordiosa redenzione!

 

 

PoetaMatusèl
legge PERFETTA EFFICIENZA

 

 

 

Copyright © 2014 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

 

 

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POMERIGGIO DI PIOGGIA IN PROVINCIA

 

 

Questa era un tempo
la casa dei matti
e molti ci stavano
bene, qua dentro;
e in molti si uccisero,
quando un dì fu chiusa.
Ora, tra maledette
scartoffie d’infinite
pratiche burocratiche,
mi domando se non
siano questi automi
acefali, che oggi ancora
percorrono lunghi
corridoi del tutto inutili
(anche in gonnellini etnici),
se non siano questi,
in fondo, i matti più
veramente matti.

 

 

PoetaMatusèl legge
POMERIGGIO DI PIOGGIA IN PROVINCIA

 

Copyright © 2014 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

 

 

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Καλή αρχή! (BUON PRINCIPIO! – Una parabola)

 

 

A Marta, come augurio per la sua nuova Vita

 

Del pioppeto che tu tanto amavi
le ruspe hanno fatto tabula rasa,
e l’airone incredulo passa sul fosso,
dove ormai stanno già seppellendo
tubi-cadaveri di grigio cemento.
E su tanta inspiegabile devastazione
vola via il cinerino, sperando di
trovare altrove nuovi fossi di canne,
anguille sparute e inermi ranocchie.
In silenzio sorvola con rassegnazione
la strada maestra, virando di bordo
con placidi, lenti colpi di grandi ali,
verso un futuro ignoto, ma forse più
decoroso, accettabile, certo, vivibile.

 

 

PoetaMatusèl legge
Καλή αρχή! (BUON PRINCIPIO!)

 

Copyright © 2014 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

 

 

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PROFUMO DI MORTE

 

 

Ho messo sul comodino il calycanthus,
per vedere se potessi addormentarmi
illudendomi che la vita sia pure
qualcosa di delicato e profumato.
Però poi ho sognato bambini uccisi
in paesi dove vive la barbarie;
ho sognato ragazze stuprate e poi
date anche tranquillamente alle fiamme;
ho sognato bei barconi che affondano
nei mari nostri di vergogna infinita,
stroncando anche vite neonate o non nate!
Poi, in mezzo a cotanta disperazione,
ho visto porci davanti a trogoli pieni
di carni immolate per loro, avidi
di tutto quel poco che è nostro, che loro
vogliono sottrarci, verri malefici.
Allora mi sveglio, in un tanfo atroce
e che, di sicuro, non è il calicanto…

 

 

PoetaMatusèl legge
PROFUMO DI MORTE

 

Da “I Versi dell’Airone”, di Guido Comin PoetaMatusèl.
Copyright © 2014 Albalibri Editore. All rights reserved.

 

 

 

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AUTUNNALE FARNETICARE

 

… E ripasso sul Piave
e penso ad acque diverse,
che potresti anche essere Tu,
ma saresti un’acqua
purificatrice, come quei sacri
fiumi dell’Hindustàn.
Allora, potrei forse
anch’io sublimarmi, come
un saggio aborigeno in tempi
non tanto lontani.

Fuggono, sulla sinistra,
ulivi a famiglie e cipressi
stipati; e nei prati di certo
futuri ma ignoti raccolti,
che sembrano foglie di pioppo,
però troppo bassi.
E il cuore, che incerto rimane:
se andare o restare.

E passo sui campi arati
di fresco, già pronti
per dare un bel pasto
ai chiassosi gabbiani;
e case che un tempo
sentivano grida di bimbi
e panciute massaie con
piccole mani sui fianchi.

E passo vigneti ormai
depredati dei grappoli,
dall’uomo o meccanici
ordigni o da grandine;
e trovo gli aironi sui
soliti fossi di sempre
e garzette, snelle scolte
vestite di bianco.

È quasi il tramonto
di un giorno sprecato
da politici infami, famelici,
che ci spingono inesorabilmente
dentro il malefico baratro,
mentre il mais ormai alto
racconta storie
di quando, bambini, felice
lui ci nascondeva.

In testa ai filari di viti,
i roseti guardiani
non serve ormai più
che si immolino;
ma resisti Tu, intanto,
mia rosa di ottobre,
forse presto ce ne andremo
via insieme!

Ora penso a come
anche Tu mi sei giunta
addosso di colpo, come
un mare in tempesta,
e io – naufrago recidivo –
mi sono goduto dolce-folle
pensiero di stare,
dopo il naufragio,
da solo con te sopra un’isola
che noi, entrambi,
fin da quando bambini,
sappiamo non c’è …

 
 

 
 

PoetaMatusèl legge
AUTUNNALE FARNETICARE

 
 

 

Da “I Versi dell’Airone”
di Guido Comin PoetaMatusèl
© 2014 Albalibri Editore

 

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