UN PETTIROSSO CONTRO LA GUERRA?

 

Pettirosso sul tetto (Erithacus rubecula) - Foto Guido Comin PoetaMatusèl

Pettirosso sul tetto (Erithacus rubecula) – Foto Guido Comin PoetaMatusèl

 

Ad Annalisa

 

Così perfino il canto
di un mero pettirosso
perfora il frastuono
del traffico incessante,
mentre aspetto, impaziente,
l’alba tardiva,
in questa nostra e strana
fetta di esistenza,
in cui ormai “chi grida
più forte ha ragione”;
in questo mondo marcio
dove è consentito
perfino sterminare
interi popoli, impotenti!

Però mi sovvengono
nozioni ornitologiche:
il ‘robin’ degli inglesi,
simbolo invernalizio,
è un uccelletto fiero e
bellicoso, assai geloso
del proprio territorio,
che bene sa difendere,
dunque, in tutto questo,
un simbolo di che?

Smetto subito di elucubrare
e mi sovvieni Tu,
Tu, un tiepido sussurro
di venti inesistenti,
in questa notte artica,
che sembra non finire.
Tu che, inconsapevole,
puoi salvare la partita!

 
 

Elicottero militare sopra la Piave (TV) - Foto Guido Comin PoetaMatusèl

Elicottero militare sopra la Piave al tramonto (TV) – Foto Guido Comin PoetaMatusèl

 
 
 

Prezioso Visitatore che mi leggi, un breve commento, anche solo un saluto, non ti costa che un piccolissimo sforzo, però farà un enorme piacere a me, quando lo leggerò! Grazie di cuore!!   :O)

 

Copyright © 2023 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

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TERZA (O QUARTA?) GUERRA MONDIALE

 

 

Ad Annalisa

 

Prosegue, inarrestabile ormai,
la subdola guerra all’Umanità,
programma del tutto palese per
obliterare quell’Uomo-Che-Fu:
uno schema che esiste da secoli,
perché il Male non vuole il Bene!

Allora ripenso quel tuo bel sorriso,
che è come l’erbetta più fresca che,
impaziente, il mio gatto ricerca;
o come l’acqua, purissima allora,
dell’amato ruscello (storico ‘Rùi’)
dei miei scolpiti, panciuti sampàn,
dove ancora guizzavano i gamberi.

Mi riscatta, di botto, e resuscita
dolce, semplice, immensa Serenità!

 

 

 
 
 

Prezioso Visitatore che mi leggi, un breve commento, anche solo un saluto, non ti costa che un piccolissimo sforzo, però farà un enorme piacere a me, quando lo leggerò! Grazie di cuore!!   :O)

 

Copyright © 2023 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

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ANCHE SE DORMISSI SOTTO UN PONTE…

 

 

A   Gi

 

È scoppiato ovunque il maggiociondolo
(che su a Londra si chiama laburnum)
e le acacie sono stracariche di grappoli,
mentre vago per colli, ubriaco di sogni,
e mi stordiscono ricordi di quei tuoi occhi.
Vigneti promettono doni ben più tangibili
e medito su come sarebbe assai facile
stordirsi invece soltanto di fumi etilici,
anziché perdersi in molli meandri onirici.
Volano basso, oggi, le mie miti rondini:
le loro lunghe code sono le tue dita che,
dolci, accarezzano il mio cuore azzimo.
E mentre amiche rare mi consolano, una
serenata di raganelle ride alla luna, che
questa sera ci insegna l’imperfezione.
Poi ricci – spinosi e dolci come sai essere –
passano a salutare senza troppe pretese.
Allora, persino un divano potrà sembrare
un grande talamo, degno di imperatori!

 

 

 

PoetaMatusèl legge
ANCHE SE DORMISSI SOTTO UN PONTE …

 
 
 

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ENEIDI DANTESCHE … E QUANT’ALTRO

 

 

Squilla un telefono: un giorno di grigio qualunque
diventa di colpo un tramonto di splendido sole!
Poi, mentre la luce incomincia a scemare, pian piano,
la gioia di presto vederti intensifica tutti i colori,
che prima sembravano smorti, all’ombra dei tanti
magnifici alberi e arbusti di questa golena deserta,
più belli perché ancora spogli di verde importuno.

 

Vengo a cercare altro albero, spoglio, morto, infelice,
che un giorno visse, per poco, del tuo felice sorriso,
della mia momentanea serenità, immeritata ma dolce
comunque, in questo mio traghettare senza orari
né tempi e verso destinazioni poco palesi ma certe.
Poiché questo irreparabile, lento marasma dell’anima
porta non a meandri di fiumi qualsiasi, ma Stigie paludi!

 

 

PoetaMatusèl legge
ENEIDI DANTESCHE … E QUANT’ALTRO

 

 

* YouTube *   Questa poesia era nata come un “videoappunto”…

 

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TREMENDO TORMENTO

 

Occhi africani 02 - Foto GettyImages

 

TU mi tormenti e non ho pace:
non riesco più a dormire, no,
e nemmeno più a pensare, quando
finalmente sono di nuovo sveglio;
non riesco a fare nulla, ormai,
senza l’interferenza dei tuoi occhi,
senza che tu ci sia in mezzo a tutto!
Scappo per la campagna, come un
fuggiasco da un mandato di cattura,
e sento il grido rauco del fagiano,
che sembra quello tacito del cuore;
e arrivo al fiume, perché mi lavi via.
Tuttavia non riesco mai a mettere
più di un millimetro tra Te e
la mia anima! Eppure si tratta, sì,
di un gran tormento, ma anche …
tutto, completamente meraviglioso!

 

Occhi africani 01 - Foto GettyImages

 

  PoetaMatusèl legge TREMENDO TORMENTO
 

  PoetaMatusèl legge FRANCESCO PETRARCA

 

  “Solo et pensoso i più deserti campi…” – Sonetto XXXV

 

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