LONDON IN NOVEMBER

 

 

C’è il gobbetto che passa,
ricurvo sul gobbo bastone,
ha in mano il formaggio,
e Alessandra, di Treviso,
ha il moroso in Germania,
o forse laggiù ci sta lei…
e si parla del meno e del più
davanti alle scones profumate,
con l’uvetta e la panna.

Là fuori c’è il mondo,
la vita, la merda, di tutto!
E anche piove, per giunta.
È meglio restare ancora
protetti qua dentro,
macrocosmo di nulla –
smells of coffee and tea!

Poi, nera e bellissima,
l’autista dell’autobus mi
fa l’occhietto, ma tiene
d’occhio il retrovisore,
la gente che scende.
Tutti a bordo, si parte,
’ol’ tight! Tenetevi
stretti!” gridava
un tempo il conductor,
ma non dell’orchestra.

Adesso, riparte la Vita!

 

 

 

 

PoetaMatusèl legge
LONDON IN NOVEMBER

 
 
 
 

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A LONDRA, TRA CAVOLI E FAVOLE

 

Mio figlio racconta
a suo figlio una storia
che legge, ma il bimbo
saltella e non lo ascolta.
Dovrebbe imparare parole,
ma lui, come il gatto,
preferisce piuttosto giocare.

 

Io penso ai chilometri fatti
a piedi, per questa città
che un tempo era mia,
a musicisti neri, caribici,
ai cavoli che lo stesso figlio
non ha coltivato quest’anno,
a un Earl Grey con due scones,
consumato con stile da Harrods
tutto solo, con te lontana
migliaia di miglia e forse …
verosimilmente, per sempre!

 

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