DOPO IL TERREMOTO, RICOMINCIARE!

 

 

A   Gi

 

Mi sento come potrebbe sentirsi un terremotato,
mentre vago tra immani macerie di Vita e tento
di capire che cosa potrei mai trovare che valga
la pena di essere ancora cercata, salvata, portata
con me in altre vite, che petulanti mi chiamano
già: ammiccano, invitano, come puttane sull’uscio
di bettole in porto di mare negli anni Sessanta.
Poi, mentre dispero e lascerei tutto, chiedendomi
ad alta voce se non sarei stato meglio anch’io là,
sotto quelle macerie, mi giunge folata di un alito
dolce che riconosco all’istante; poi segue la voce,
che sempre sorride e solo parla di Amore, anche
per tutto questo infernale marasma. E sono salvo!

 

 

 

 

PoetaMatusèl legge
DOPO IL TERREMOTO, RICOMINCIARE!

 
 
 

Prezioso Visitatore che mi leggi, un breve commento, anche solo un saluto, non ti costa che un piccolissimo sforzo, però farà un enorme piacere a me, quando lo leggerò! Grazie di cuore!!   :O)

 

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CORO ADELCHIANO EX TEMPORE

 

 

Tracimano i fossi di false speranze.
Deriva – la nave va verso gli scogli!
Schifosi schettini confondono folle
e i folli cretini li applaudono ancora
e persiste servo quel servo sudore.
Il volgo disperso non alza la testa,
gli bastano briciole magre sul piatto:
le briciole sono pur meglio di nulla?
E gli atrii muscosi rimangono vuoti,
ormai l’arse fucine non stridono più;
cadenti rimangono i Fori splendenti
e si è persa dei padri la fiera virtù!
Non resta che attendere – morti –
la Morte.

 

 

 

PoetaMatusèl legge
CORO ADELCHIANO EX TEMPORE

 

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Da “I Versi dell’Airone”
di Guido Comin PoetaMatusèl
© 2014 Albalibri Editore

 

 

 

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