FORSE PURAMENTE PER IPEROSMÌA

 

 

Vi sono giorni in cui ovunque intorno sento
odore di morte, come un tanfo di fiori marciti
nei cimiteri scordati, o l’odore di sogni falliti.

L’odore di chi si sposa e poi, tra non molto,
sgozza tranquillo la sposa, come fosse un
capro espiatorio di chissà quali terribili colpe.

L’odore di presunta libertà, diritti, democrazia,
sovranità – di un intero popolo anestetizzato –
mentre è sì l’acre odore del tutto, però putrefatto!

Rinite cronica: a volte il non possedere un olfatto
perfetto potrebbe aiutarci ad andare imperterriti
avanti, fingendo che tutto profumi soltanto di rose.

 

 

PoetaMatusèl legge
FORSE PURAMENTE PER IPEROSMÌA

 

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PRECARIETÀ DI NOVEMBRE

 

Oggi c’è odore di morte nell’aria.
E il grido di allarme del merlo
mi richiama a questa, la cruda realtà.
Lui ha intravvisto un enorme gatto,
in agguato sotto la siepe di alloro.
Che faccio, il … deus-ex-machina?
Spavento il gatto? È bello sognare,
ma domani potrei, come il gatto
o il merlo tra poco – una notte gelata –
morire anch’io. In silenzio. Di fame.

 

 

     

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