MARE NOSTRUM? LA NOSTRA VERGOGNA!

 

 

Dedicata ai troppi Bimbi
annegati nel Mediterraneo

 

Non è la stanchezza, è l’afa che uccide i pensieri,
oppure risveglia i peggiori, sopiti da lungo tempo.
Domani è un altro giorno, ma non uno qualunque.
Io nell’attesa mi faccio un fresco gelato al limone!
Quarto piano, terrazza, vecchia sdraio. Regalata.
Guardo il cielo, aspettando la pioggia, ma nuvole
sparse promettono poco, a quest’ora, quando i lesti
gabbiani riposano ormai e la musica arriva quassù
dal bar dove tu stai con coloro che tu chiami amici.
E il vento dall’ovest è muto di urla di bimbi felici,
che cavalcano enormi altalene e mangiano sabbia;
mentre bimbi diversi non gridano né grideranno
mai più, in questo mondo schifoso, da cui certo
dovrebbero arrivare alle stelle le urla di popoli
interi, che gridassero a squarciagola all’unisono,
verso dèi noncuranti che tacciono ad oltranza,
un’unica forte parola, otto chiarissime lettere:
VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA!

 

 

 

 

PoetaMatusèl legge
MARE NOSTRUM? LA NOSTRA VERGOGNA!

 
 
 
 

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