ACQUEE COMMISTIONI

 

 

Sulla riva del fiume ricordo
una triste milonga deserta
di un giovedì sera lontano,
mentre tu stessa distante
in santissime terre remote;
e io preoccupato sul serio
che potessi tu non tornare
a riempire una vita di cui
non volevi affatto far parte.

 

E forse ti sento meno lontana
per mia affinità con le acque,
visto che questo fiume infine
dev’essere connesso a certe
acque partenopee dove trovi
magari – lontana – uno squarcio
di quella serenità inaspettata
che solo incontriamo lontano
dai luoghi e dai gesti di nostre
consuetudini di tutti i giorni.

 

 

 

PoetaMatusèl legge
ACQUEE COMMISTIONI

 

NB: Questa poesia fa riferimento a MILONGA DEL JUEVES,
che potete leggere nella sezione COMMENTI, qui sotto.

 
 
 
 
 

Guidino - prima foto passaporto

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Copyright © 2016 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

 

 

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BORA DI GIORNI BEATI

 

 

A Norma V.

 

Il vento dell’est questa notte,
che sferza con cavi pennoni,
facendoli urlare di rabbia,
ricorda notti molto lontane
vegliate nel porto, a Trieste,
quando la bora incessante
spazzava l’Androna Baciocchi.
Anime in pena di monsignori
pullulavano in vuoti passaggi;
io sognavo biondissime figlie
di capitani di lungo corso;
e che il mondo prendesse
davvero una rotta migliore.
Oggi, i sogni ormai restano
rari e la vita si è ripresentata
di nuovo coi panni di prima:
una sera di semplice serenità
può consistere nel modestissimo
piacere di trastullarsi a suonare
per docili cigni e furbi gabbiani
– in cima ad un molo ventoso –
un’armonica, seduto su massi,
loro del tutto impassibili e muti.

 

 

 

 

PoetaMatusèl legge
BORA DI GIORNI BEATI

 

 

 
 
 
 

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καὶ μὴ εἰσενέγκῃς ἡμᾶς εἰς πειρασμόν … *

 

 

“Cerco un centro di gravità permanente,
che non mi faccia mai cambiare
idea sulle cose, sulla gente …”
Franco Battiato

 

In fondo all’infinita campagna,
monti esagerati ancora ammiccano,
nella sera ormai tutta color prugna;
ma non intendo cedere a quelle
maghe circi di un’atroce infanzia,
come non cedetti già al richiamo
delle dannate sirene meretrici…

Invece, sto tranquillo qui così,
fra i troppi monti e il mare, in un
sicuro punto equidistante – anche
fra questo cielo e questa terra –
noncurante delle rauche nenie di
tremuli, pavidi, inutili pavoni.

 

 

(* et ne nos indúcas in tentatiónem = e non ci indurre in tentazione)

 

AUDIO * FILE * AUDIO PoetaMatusèl legge:
καὶ μὴ εἰσενέγκῃς ἡμᾶς εἰς πειρασμόν

 

* YouTube * Ascolta Franco Battiato in
“Centro di gravità permanente”

 

 

Copyright © 2013-2014 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

 

 

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INVOLATILITÀ

 

 

C’è qualcosa tra di noi,
che non è amore. L’ho
saputo il primo giorno,
sulla spiaggia, mentre
sul pontile stavo ad ammirare
un gabbiano reale che accarezzava
l’aria tersa con ali ancor bagnate
e nelle narici odor di mare
ricordava altre latitudini e sfere …

C’è qualcosa tra di noi,
meglio che amore!

 

 

  PoetaMatusèl legge
INVOLATILITÀ

 

 

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NEVI DIVERSE, PRENATALIZIE

 

“E l’occhio, quello buono, quasi asciutto …” (PoetaMatusèl)

 

A Desara, una Musa

 

I miei monti, lontani,
già bianchi di neve,
(non candida, come
sei tu, neve inquinata!)
mi dicono: “Sveglia,
lascia stare le ragazze
troppo giovani e belle!
Fanno sognare, è vero,
e tu prendi a poetare,
ma sono troppo lontane,
per te, parenti di stelle!”

 

Potrebbero avere ragione,
dire il vero, le cime compagne
di sogni lontani, le cime
paesaggio d’infanzia, sorelle …
E poi, ci sei tu, che dici che
ci caschi sempre, ma so non
potresti cascarci per me.

 

E poi, in una sera di
bruma marina che
ovatta i rumori di
passi e di fiacca risacca,
in una sera così, come
diresti a tuo padre
che un vecchio imbecille
ha perso la testa per te?

 

Per dimenticarti in
massima economia
di inutili lacrime,
suonerò con armoniche
e flauti e – a Natale –
le mie ciaramelle!

 

 

 

PoetaMatusèl legge
NEVI DIVERSE, PRENATALIZIE

 

Da ‘I Versi dell’Airone’ di Guido Comin PoetaMatusèl
Copyright © 2014 Albalibri Editore. All rights reserved.

 

 

 

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