VICINO A QUEL GIRO DI BOA

 

 

Bella estate? Quella la scrisse Pavese.
Finché sento cicale frinire, non vivo,
se non in uno stato semivegetativo,
in una specie di apnea, quasi completa.
Bene qui stanno solo i placidi cigni,
con la pancia nell’acqua, e i litigiosi
gabbiani, che bassi sorvolano i tetti…
Verrà poi l’autunno, col suo fresco
e quell’improvviso sparire dei rondoni
e i mille colori, da vedere per l’ultima
volta, sì, perché sarà questo il tempo
di arrivo a quel bivio, alla svolta
da prendere o dare a una vita che
di senso ormai sembra averne assai
poco, almeno in questo formato
presente, che solo va avanti per forza
di gravità e, se si muove, è per inerzia.

 

 

 

 

PoetaMatusèl legge
VICINO A QUEL GIRO DI BOA

 

 

 
 
 
 

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