SOLTANTO ALLORA …

 

 

Quando anche l’ultima foglia del ginkgo sarà caduta,
a marcire con le altre su un’improbabile erba labile;
quando l’azzurro tiepido del cielo prevedibilmente
ritornerà a rimpiazzare questi soffitti di color piombo;
quando le parche nevi cadute a sprazzi sui miei monti
andranno nuovamente a rimpinguare i fiumi assetati;
quando i fiori troppo presto schiusi sui rami del pesco
saranno stati sterminati come tanti bimbi innocenti;
quando anime in pena imperterrite continueranno
ad insistere lungo il cammino per inferni imminenti;
allora dovremo finalmente una volta ancora decidere
se ci va di fare un altro giro di giostra, o se invece
non vorremo piuttosto scendere, risolutivamente.

 

 

 

PoetaMatusèl legge
SOLTANTO ALLORA …

 
 
 
 

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Copyright © 2016 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

 

 

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QUANDO L’OSPITE INIZIA A PUZZARE

 

 

Dove sta scritto che bisogna per forza tener duro?
La Vita voglio scrivermela io, almeno questa, mia!
Resisto, precariamente forse, però caparbiamente,
come foglia ormai rinsecchita e troppo ungarettiana
su un ramo quasi morto, che prima dell’alba cederà.
Allarme terrorismo? Non ci tocca, siamo superstiti
di ben altri tempi: bombe esplose in grandi magazzini,
cavalli e uomini ridotti irriconoscibili, in brandelli.
Non i terroristi ci spaventano, ma il terrore di dovere
vivere ancora e troppo a lungo; restare a tutti i costi
quaggiù dopo la fine della festa, luci e musica ormai
da tempo spente, cibo già vomitato, postumi nebbiosi
della vodka, ospiti ormai scaduti, dannati Andersen!

 

 

Mermaid without tears

 

 

PoetaMatusèl legge
QUANDO L’OSPITE INIZIA A PUZZARE

 
 
 
 

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INUTILITÀ DELLA SPECIE

 

Foglie morte - Foto Guido Comin PoetaMatusèl

 

Quante foglie abbiamo guardato – morenti –
cadere, pensando ai nuovi germogli di primavera,
la prossima? E quanti di quelli che foglie non erano
sono caduti nei fossi degli anni, per strade deserte?
Almeno le foglie, cadute, pestate, marcite in un bosco,
creano humus prezioso; ma un uomo, quando cade,
quando muore – un uomo – a cosa può ancora servire?

 

Tronco marcito nell'oasi Codibugnolo - Foto Guido Comin PoetaMatusèl

 

Copyright © 2013 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

 

 

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COME I PASTORI DI GABRIELE

 

 

“… Je viendrai, ma douce captive,
Mon âme sœur, ma source vive,
Je viendrai boire tes vingt ans …”    *

 

È un autunno strano, questo,
in cui le foglie tardano e non
ancora si arrendono a morire.
Ora anch’io, come le foglie,
rifiuto ormai di arrendermi
e do invece un nuovo morso
di gusto a questa mela che
è la Vita, che il destino ci
regala – immeritevoli – a
noi che non sappiamo mai
morderla a tutto torsolo!
E potrei anche essere io
quello straniero avido,
che vorrebbe ancora bere
quei tuoi vent’anni sapidi,
come hanno fatto altrove
pastori ai fonti alpestri,
nei versi d’altri e ben più
illustri poeti laureati

 

 

*  “… io verrò, mia dolce prigioniera,
mia anima sorella, mia sorgente viva,
io verrò a bere i tuoi vent’anni …”

(‘Le Métèque’ – G. Moustaki, D. Boyer
Rifatta in italiano come ‘Lo straniero’)

 
 

PoetaMatusèl legge   COME I PASTORI DI GABRIELE

 
 

Qui puoi vedere la genesi di questa poesia …

 
 

Georges Moustaki canta “Le Métèque”

 

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VOGLIA DI SALVATAGGIO

 

Dedicata ai nostri giovani migliori

 

Ti vorrei… dovrei portare
con me per prati e campi,
dove le lepri fuggono,
sentendo spari ignobili;

 

per boschi che odorano
di funghi non raccolti,
di foglie ormai marcite,
tappeti che camminano;

 

per greti di torrenti,
dove le sabbie mancano,
dove il mio cane esita
sui bordi degli stagni.

 

E poi vorrei portarti
in altri, migliori mondi,
dove la tua bell’anima
possa restare intatta!

 

     

PoetaMatusel legge VOGLIA DI SALVATAGGIO …

 
 

Un mondo migliore = “Un Mondo d’Amore”!

 

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