PRIMA DOMENICA DI AGOSTO

 

 

Bastano poche gocce a cacciare i pavidi
e così lasciare che il molo sia tutto mio.
Gli oleandri, assetati, invece ringraziano.
Gli aquiloni cinesi oggi non volano
sulla battigia derubata del suo libeccio
e le barche a vela andranno soltanto
pianissimo, a motore, via dall’estuario.
All’orizzonte, le petroliere immobili,
meri trattini, traits d’union tra il mare
e le nuvole, oggi sparse davvero ovunque.
È una domenica senza senso né direzione;
senza motivo di essere dove ormai siamo;
senza il colore di occhi che ci consolino.

 

 

 

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PRIMA DOMENICA DI AGOSTO

 

 

 
 
 
 

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SENZA NÉ MADRE NÉ TANA

 

 

Cresciuto senza né tana né madre,
il cucciolo ha sempre cercato calore
da mani talvolta sincere ed altre
mere illusioni, esche per trappole
degne di modernissime maghe Circi.

Impavido, ma forse solo in parvenza,
vagabondo, si è però sempre orientato
con la luce di femmine-stelle, che a lui
sembravano fari insperati nel caos …

Ora, il vecchio cagnaccio rognoso
non teme la morte – magari da esca
per inconsapevoli squali imprudenti –
bensì, per la primissima volta, inattesa,
una vita che non ha più un senso vero!

 
 

 

 

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SENZA NÉ MADRE NÉ TANA

 
 
 
 

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ROAD TO PERDITION

 

 

Di boschetto in boschetto andavo col cane,
per brughiere danesi infinite andavo, per
perdermi, ma poi, con sorpresa, ogni volta
io ritrovavo me stesso: tutti i pezzi tornavano
ad essere un unico pezzo, non omogeneo,
forse, ma scibile e riconoscibile, anche da me.

E non dava fastidio nemmeno il pungente
odore di vasti porcili, quel lezzo nell’aria
di passi sereni su zoccoli fatti di fiocchi
di nevi perfette, compagne di sere di sogni.

Ora, cerco per vane campagne un senso
di direzione, una bussola o stella cometa;
un segno qualsiasi, di dèmoni o diavoli,
angeli o divinità, cartello stradale che dica:
è questa la strada, è di qua che tu devi andare!

 

 

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ROAD TO PERDITION

 
 
 
 

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