DER ALTE NARR * IL VECCHIO FOLLE

 

Durch die nasse, kalte Stadt - Bild Guido Comin PoetaMatusèl

Durch die nasse, kalte Stadt … – Bild Guido Comin PoetaMatusèl

 

(Um Natalie
zu amüsieren!)

 

Er schleppt seine müden Knochen
durch die nasse, kalte Stadt, für ihn
neue Mutter schon geworden; denn
Waise war er immer, obwohl weise
noch gar nicht. Ansonsten hätte er
sogar vor dem Anfang mit dieser
Träumerei aufhören können, nein,
besser: müssen! Er ist zwar ein
alter Narr, doch weiß er ganz genau,
dass manche Sterne zu weit entfernt
und viel zu brennend jung sind, für
alten, grauen, sterbenden Planeten.

 

* * *

 

(Per divertire Natalie!)

 

Trascina le ossa stanche per
tutta la città, piovosa e fredda,
che già gli fa da madre; perché
lui sì, da sempre orfano, saggio
neanche un poco, fino ad ora.
Se lo fosse, l’avrebbe smessa,
prima ancora di cominciare,
con questo assurdo sogno. E
sarebbe davvero atto dovuto!
Ma lui è un vecchio folle,
benché sappia troppo bene che
certe stelle troppo remote sono
e troppo ardentemente giovani,
per vecchi pianeti grigi, ormai
in estinzione …

 

 

Der alte Narr - Bild Guido Comin PoetaMatusèl

Der alte Narr, vielleicht – Bild Guido Comin PoetaMatusèl

 

 

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DER ALTE NARR

 

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IL VECCHIO FOLLE

 
 
 

Prezioso Visitatore che mi leggi, un breve commento, anche solo un saluto, non ti costa che un piccolissimo sforzo, però farà un enorme piacere a me, quando lo leggerò! Grazie di cuore!!   :O)

 

Copyright © 2017 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

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VERDE, COLORE MIGLIORE!

 

 

Dedicata a Me Stesso

 

Sul ciliegio degli orsetti lavatori,
gli storni questa sera fanno festa,
mentre penso ad altri storni ormai
lontani, su ciliegi che non rivedrò
mai più o, comunque, non domani.

Qui la Vita già dovrebbe ripartire,
con nuovi amici, danze, feste, donne;
con progetti di rinascita e recupero,
sanatorie di tutto ciò che è marcio,
come sempre promettono i politici!

La bellezza non manca, tutt’intorno,
con foreste, colli, laghi e tanti uccelli,
con tramonti da volerci morir dentro;
con la musica a rallegrare i tristi treni
e ragazze che in autobus ti lusingano.

Ma incontro anche ragazze ipertatuate,
sedute su scalini ammanettate, tristi
vittime di non-so-quali dèi, o di un fato
che ha scelto proprio loro, per finire
così: sdentate, abortite a diciott’anni!

Incontro relitti umani già ubriachi
alle sette del mattino, se gli va bene
che qualcuno gli ha buttato un paio
d’euro, per comprarsi qualche litro
di oblio puro, completa abolizione …

Cerco allora rifugio dentro il verde,
tra gli alberi che mi videro bambino
felice di correre sui prati; o un barone,
eremita senza chiocciole tra le fronde,
o soltanto un bimbo ebbro di solitudine.

Perché verde, da sempre, il mio cuore!

 

 

 

 

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VERDE, COLORE MIGLIORE!

 
 
 

 
 
 

  

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