VERDE, COLORE MIGLIORE!

 

 

Dedicata a Me Stesso

 

Sul ciliegio degli orsetti lavatori,
gli storni questa sera fanno festa,
mentre penso ad altri storni ormai
lontani, su ciliegi che non rivedrò
mai più o, comunque, non domani.

Qui la Vita già dovrebbe ripartire,
con nuovi amici, danze, feste, donne;
con progetti di rinascita e recupero,
sanatorie di tutto ciò che è marcio,
come sempre promettono i politici!

La bellezza non manca, tutt’intorno,
con foreste, colli, laghi e tanti uccelli,
con tramonti da volerci morir dentro;
con la musica a rallegrare i tristi treni
e ragazze che in autobus ti lusingano.

Ma incontro anche ragazze ipertatuate,
sedute su scalini ammanettate, tristi
vittime di non-so-quali dèi, o di un fato
che ha scelto proprio loro, per finire
così: sdentate, abortite a diciott’anni!

Incontro relitti umani già ubriachi
alle sette del mattino, se gli va bene
che qualcuno gli ha buttato un paio
d’euro, per comprarsi qualche litro
di oblio puro, completa abolizione …

Cerco allora rifugio dentro il verde,
tra gli alberi che mi videro bambino
felice di correre sui prati; o un barone,
eremita senza chiocciole tra le fronde,
o soltanto un bimbo ebbro di solitudine.

Perché verde, da sempre, il mio cuore!

 

 

 

 

AUDIO * FILE * AUDIO PoetaMatusèl legge
VERDE, COLORE MIGLIORE!

 
 
 

 
 
 

  

Prezioso Visitatore che mi leggi, un breve commento, anche solo un saluto, non ti costa che un piccolissimo sforzo, però farà un enorme piacere a me, quando lo leggerò! Grazie di cuore!!   :O)

 

Copyright © 2017 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

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PERFETTA EFFICIENZA

 

 

Oggi nemmeno il gheppio osa volare:
sta rintanato in qualche sottotetto
di vecchio casolare in mezzo alla
campagna satura, sterminata.

Però l’airone grigio è sempre là,
impavido, imperterrito, spietato,
imperturbabile in riva al suo fosso,
per poi muoversi all’improvviso:
con fulmineo, repentino guizzo.

E allora per un’anguilla o pesce
non c’è più nemmeno tempo
per quell’ultima bestemmia
contro divinità che non esistono.
Non c’è più né tempo, né pietà,
né misericordiosa redenzione!

 

 

PoetaMatusèl
legge PERFETTA EFFICIENZA

 

 

 

Copyright © 2014 Guido Comin PoetaMatusèl – Belluno, Italy. All rights reserved.

 

 

 

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TREMENDO TORMENTO

 

Occhi africani 02 - Foto GettyImages

 

TU mi tormenti e non ho pace:
non riesco più a dormire, no,
e nemmeno più a pensare, quando
finalmente sono di nuovo sveglio;
non riesco a fare nulla, ormai,
senza l’interferenza dei tuoi occhi,
senza che tu ci sia in mezzo a tutto!
Scappo per la campagna, come un
fuggiasco da un mandato di cattura,
e sento il grido rauco del fagiano,
che sembra quello tacito del cuore;
e arrivo al fiume, perché mi lavi via.
Tuttavia non riesco mai a mettere
più di un millimetro tra Te e
la mia anima! Eppure si tratta, sì,
di un gran tormento, ma anche …
tutto, completamente meraviglioso!

 

Occhi africani 01 - Foto GettyImages

 

  PoetaMatusèl legge TREMENDO TORMENTO
 

  PoetaMatusèl legge FRANCESCO PETRARCA

 

  “Solo et pensoso i più deserti campi…” – Sonetto XXXV

 

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καὶ μὴ εἰσενέγκῃς ἡμᾶς εἰς πειρασμόν … *

 

 

“Cerco un centro di gravità permanente,
che non mi faccia mai cambiare
idea sulle cose, sulla gente …”
Franco Battiato

 

In fondo all’infinita campagna,
monti esagerati ancora ammiccano,
nella sera ormai tutta color prugna;
ma non intendo cedere a quelle
maghe circi di un’atroce infanzia,
come non cedetti già al richiamo
delle dannate sirene meretrici…

Invece, sto tranquillo qui così,
fra i troppi monti e il mare, in un
sicuro punto equidistante – anche
fra questo cielo e questa terra –
noncurante delle rauche nenie di
tremuli, pavidi, inutili pavoni.

 

 

(* et ne nos indúcas in tentatiónem = e non ci indurre in tentazione)

 

AUDIO * FILE * AUDIO PoetaMatusèl legge:
καὶ μὴ εἰσενέγκῃς ἡμᾶς εἰς πειρασμόν

 

* YouTube * Ascolta Franco Battiato in
“Centro di gravità permanente”

 

 

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VERSI SPRECATI SUI PALCHI

 

Volo di falco sul parabrezza - Foto Guido Comin

 

Mi distraggo, pensando alla Musa,
e il falco mi vola troppo basso,
sul parabrezza bagnato di sole.
Gli invidio la sua grandissima
libertà, la sua autonomia, totale.
Poi sparisce in silenzio, veloce,
su questa campagna di metà
dicembre, ormai solo quasi
impercettibilmente incipriata
di neve fresca, pulita, leggera.
E il verso del falco significa
– penso, nell’aria condizionata –
molto di più dei miei versi!

 

Campagna incipriata di neve - Foto Guido Comin

 

  PoetaMatusèl legge:   VERSI SPRECATI SUI PALCHI

 

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